La domanda di riabilitazione al Tribunale di Sorveglianza

La riabilitazione può essere chiesta dopo che siano trascorsi tre anni (otto per i recidivi aggravati; dieci per i delinquenti abituali) dall’espiazione della pena. Leggi la guida completa sulla riabilitazione.

La domanda, in carta semplice, deve essere rivolta al Tribunale di Sorveglianza, e può essere presentata anche personalmente. Si consiglia di farsi assistere da un avvocato penalista.

Cosa deve contenere la domanda di riabilitazione

L’istanza, intestata al Tribunale di Sorveglianza competente, deve contenere:

  • le generalità dell’interessato;
  • le sentenze e/o i decreti penali per cui si chiede la riabilitazione (se conosciuti, specificare numero, data, autorità giudiziaria che l’ha emessa, data di fine espiazione o estinzione della pena detentiva e della pena pecuniaria); o la dicitura “tutte le condanne presenti nel casellario giudiziale”.

E’ necessario inoltre, documentare il risarcimento del danno – o l’impossibilità di procedervi – e l’attività riparatoria:

  • allegando una dichiarazione autentica della persona offesa o degli eredi di aver ricevuto il risarcimento, accompagnata da copia di un loro documento di identità;
  • allegando, nel caso non esistano o non si trovino le parti offese, la documentazione dei tentativi effettuati per rintracciarle, proponendo al Tribunale di Sorveglianza un’attività riparatoria (es. versamenti in favore di associazioni che curano gli interessi di vittime di reati analoghi a quello commesso), e chiedendo l’autorizzazione a compierla;
  • allegando documentazione comprovante le disagiate condizioni personali ed economiche che impediscono, anche parzialmente, il risarcimento o l’attività riparatoria (es. modello Cud, certificato di disoccupazione o di mobilità, libretto del lavoro, certificati sanitari, etc.).

Come redigere la domanda di riabilitazione

La riabilitazione può essere chiesta dopo che siano trascorsi tre anni dall’espiazione. Per velocizzare la procedura è utile:

  • allegare copia delle sentenze e/o decreti penali per cui si chiede la riabilitazione;
  • verificare di non avere procedimenti giudiziari in corso (carichi pendenti) o altre condanne oltre a quelle per cui si chiede la riabilitazione;
  • documentare il pagamento delle spese processuali e di mantenimento in carcere, nonché delle pene pecuniarie, allegando le ricevute di pagamento.

La decisione sulla riabilitazione è presa dal Tribunale di sorveglianza in camera di consiglio, senza la presenza delle parti.

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